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Una centrale geotermica nella Tuscia, quattro pozzi esplorativi. Preoccupazione e proteste dei comuni interessati

CAPRAROLA – Previsti a breve l’inizio dei lavori per la realizzazione di quattro pozzi esplorativi per investigare sul potenziale geotermico del lago di Vico. Da circa un anno l’azienda Geothermics Italy sta partecipando al tavolo per la Valutazione di impatto ambientale (Via) con la Regione Lazio per procedere allo studio dell’area tramite due punti di perforazione del sottosuolo. L’obiettivo è di scovare risorse da permettere la realizzazione di una centrale geotermica.

I comuni e gli enti del territorio sono molto preoccupati dalla possibile realizzazione. Ma nel frattempo sono partite le procedure di esproprio da parte dell’azienda richiedente, a cui però tre aziende locali hanno risposto con tre diffide a firma di Ferrari, Baldinelli e il consorzio insediamenti produttivi di Carbognano. Burrascoso anche il rapporto con il Comune di Caprarola, che secondo Geothermics ha ritardato nell’invio dei documenti contenenti gli indirizzi dei proprietari degli immobili interessati dall’intervento.

L’obiettivo di tali pozzi è la conferma del modello geotermico ipotizzato, che prevede la presenza, al di sotto di una profondità verticale di 2mila 800 – 3mila metri circa, di un potenziale serbatoio profondo contenente fluidi geotermici con temperatura pari o superiore a 180 gradi, idonei per una successiva coltivazione per la generazione di energia geotermoelettrica.

Si tratta di interventi che ricadono nel territorio di Caprarola al confine con i comuni di Carbognano e Ronciglione. Si legge nel progetto: “Entrambe le postazioni LV_1 e LV_2, distanti tra loro circa 2,5 chilometri, ricadono all’interno della provincia di Viterbo e nell’ambito del territorio comunale di Caprarola. Il progetto prevede nella porzione nord-orientale, la realizzazione di due differenti postazioni di perforazione, uno verticale e uno deviato, in ciascuna di esse, per un totale di quattro pozzi esplorativi”. Per le tempistiche e il costo della ricerca si prevede il completamento dei lavori in circa 19 mesi e avrà inizio a seguito all’ottenimento della relativa autorizzazione. Il costo dei lavori previsti ammonta in totale a circa 22 milioni di euro.

Il presidente della Provincia Alessandro Romoli e Forza Italia: “È una follia, non permetteremo che un’opera così invasiva rovini una delle aree più preziose della Tuscia”

FOTO DI REPERTORIO