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Violenza di genere nel viterbese, 61 provvedimenti della questura

Il fenomeno della violenza di genere, è mantenuto sotto la  stretta attenzione da parte della questura del capoluogo della Tuscia. 

Sono stati complessivamente adottati nel corso del 2024 nove ammonimenti per atti persecutori e 61 per violenza domestica, tutti finalizzati a tutelare le vittime di condotte maltrattanti e persecutorie.

In particolare, nella scorsa settimana il Questore di Viterbo, a seguito di un’accurata ed articolata attività istruttoria condotta da personale della Divisione anticrimine, ha emesso un provvedimento di ammonimento ai sensi dell’articolo 3 della Legge 119/2013 in materia di violenza domestica nei confronti di un uomo, residente in provincia, resosi responsabile di gravi condotte antigiuridiche suscettibili di essere inquadrate nell’alveo degli atti persecutori. 

Lo stesso, dopo la conclusione di un rapporto sentimentale, ha assunto atteggiamenti vessatori ed intrusivi in danno dell’ex compagna, giungendo perfino a minacciarla di morte insieme ad un suo amico, da lui ritenuto un possibile rivale in amore, ai quali mostrava una cartuccia di fucile che avrebbe potuto utilizzare nei loro confronti.

I poliziotti hanno preparato un provvedimento di iniziativa finalizzato a tutelare la vittima da ulteriori e possibili atti di violenza fisica, psicologica o verbale, interrompendo così la spirale pregiudizievole attraverso un’idonea misura di prevenzione. 

Il destinatario della misura è stato, invitato a seguire, a titolo gratuito, un percorso di recupero comportamentale presso gli enti che hanno sottoscritto con la Questura di Viterbo un accordo, denominato “Protocollo Zeus”, con lo scopo di accogliere le persone ammonite che si sono rese responsabili di fatti riconducibili ai reati di violenza domestica o di genere.

Nella giornata di oggi è stato, invece, emesso un Ammonimento ai sensi dell’articolo 8 della Legge 38/2009 in materia di atti persecutori nei confronti di un giovane che, dissimulando la sua vera identità con un profilo del social Instagram falso, ha contattato una ragazza dimorante in un Comune del viterbese iniziando con la stessa uno scambio di messaggi. 

La relazione amicale proseguiva, tra messaggi e frequentazioni dirette, fino ai primi giorni del mese corrente allorché il soggetto ammonito manifestava apertamente l’intenzione di avere con la persona offesa degli incontri intimi, rivelando altresì alla medesima come la conoscenza fosse predeterminata e mirata ad una relazione sessuale, circostanza questa che ha portato la vittima a interrompere immediatamente la frequentazione. 

Non accettando la decisione della ragazza l’ammonito, con comunicazioni intrusive attuate con l’ausilio di strumenti telematici ed informatici quali il telefono e il servizio di messaggistica WhatsApp ha manifestato atteggiamenti ossessivi tali da far insorgere nella vittima un perdurante stato di ansia e di paura nonché una condizione di allerta e stress psicologico. 

L’uomo, infatti, si è reso protagonista di una serie di messaggi intimidatori dal tenore allarmante, arrivando persino a minacciare di bruciarle la casa.

Nel corso dell’ultima settimana, inoltre, nell’ambito dei poteri attribuiti dalla normativa vigente al Questore quale Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza sono stati emessi 3 Avvisi Orali e 4 provvedimenti del Divieto di ritorno nel Comune di Viterbo nei confronti di altrettanti soggetti, un italiano e tre stranieri residenti in altra provincia, pregiudicati per delitti contro il patrimonio ed in materia di sostanze stupefacenti. 

Analoga misura è stata disposta a carico di uno straniero ritenuto responsabile di violazioni della normativa in materia di stupefacenti, allontanato dal comune di Montalto di Castro.

Infine, è stato adottato un provvedimento di Divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento presenti nel territorio del Comune di Viterbo (Daspo Willy) a carico di un giovane viterbese resosi responsabile dei delitti di percosse e minacce, consumati all’interno di un bar del capoluogo. 

Lo stesso, già in passato protagonista di condotte analoghe, aggrediva un altro avventore sia fisicamente che verbalmente, arrivando a spruzzargli addosso del detersivo igienizzante. Per lui è scattato dunque un nuovo divieto, questa volta esteso all’intero capoluogo, per la durata di due anni.