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Federlazio: cauto ottimismo sulla dinamica positiva delle PMI. I dazi e costo delle materie prime preoccupano i piccoli imprenditori

VITERBO – Il 2024 delle piccole e medie imprese della Tuscia: piace l’intelligenza artificiale, ma rimangono le incertezze, secondo Federlazio. Le aziende della provincia di Viterbo hanno sostanzialmente retto con un cauto ottimismo per il 2025.

A preoccupare i piccoli imprenditori sono gli aumenti dei prezzi di energia e gas, l’inflazione in crescita, l’incremento dei costi di materie prime e semilavorati e l’incertezza sulle conseguenze delle misure protezionistiche statunitensi. Questi i risultati dell’indagine congiunturale realizzata da Federlazio, su un campione di 500 aziende regionali, di cui 50 operative nella Tuscia.

Un’indagine che, periodicamente, consente di avere una visione costante ed aggiornata dello stato di salute della nostra realtà produttiva e di mettere i risultati ottenuti a disposizione del sistema economico, istituzionale e sociale del territorio. Le Pmi del Lazio crescono più della media nazionale, ma dazi e carenza di lavoratori frenano l’entusiasmo.

Conferma della dinamica positiva dell’occupazione, malgrado le ormai strutturali difficoltà di reperimento di nuova forza lavoro specializzata; una sostanziale tenuta dell’export, unitamente all’importante rilancio degli investimenti, soprattutto in digitalizzazione e formazione, per sostenere processi di innovazione. Cresce l’interesse per l’adozione dell’Intelligenza Artificiale. Le piccole e medie imprese della provincia di Viterbo archiviano un 2024 evidenziando segnali di stabilità, ma esprimono un cauto ottimismo circa le aspettative per l’anno in corso, a causa della complessità del quadro geopolitico ed economico internazionale.

Il consolidamento dell’occupazione in provincia di Viterbo è stato registrato malgrado le difficoltà, ancora diffuse, di reclutamento di nuova forza lavoro, soprattutto specializzata. Attraverso il questionario proposto al campione di imprese si è voluto, infatti, sondare se e in quale misura le piccole e medie imprese locali hanno affrontato ostacoli nel reperire manodopera, come riscontrato a livello regionale e nazionale. Seppur in calo, rispetto al 43% del 2023, lo scorso anno è stata del 31% la percentuale di intervistati che ha incontrato difficoltà nel reclutamento di personale, sia per figure professionali specializzate, che per operai generici.

Ulteriori difficoltà sono state registrate sui mercati di approvvigionamento delle materie prime, che per circa la metà delle risposte hanno riguardato la scarsità dei materiali e/o l’incremento dei prezzi di fornitura. L’indagine della Federlazio ha rilevato anche le previsioni a breve termine, in ordine alle attese degli imprenditori per l’anno in corso. Le opinioni espresse sono risultate improntate ad un cauto ottimismo circa l’andamento dei prossimi mesi. percentuale di imprese che prevede un aumento di fatturato nel corso del 2025 è pari al 27,3%, accanto ad un 50% che prevede una stabilità dei livelli ed a fronte di un 22,7% di intervistati che stima una contrazione, comunque contenuta al di sotto del 30%.