Economia: Viterbo la città dove si paga di più, 1400 euro di Irpef, secondo un’indagine della Uil
VITERBO – Irpef, il capoluogo della Tuscia tra le città più care d’Italia: si pagano fino a 1400 euro. Il capoluogo della Tuscia nella top 10 nazionale per tasse locali lo dichiara un’indagine della Uil.
Non è solo il costo della vita a pesare sul bilancio delle famiglie italiane. A fare una sostanziale differenza tra una città e l’altra è anche il peso delle addizionali Irpef, quelle imposte comunali e regionali che si sommano alla tassazione nazionale sul reddito. Un’indagine del servizio “Stato sociale, politiche fiscali e previdenziali, immigrazione” della Uil, diretto dal segretario confederale Santo Biondo, fotografa una realtà frammentata e, per molti contribuenti, penalizzante.
Per chi vive a Viterbo i numeri non sono incoraggianti. La città si piazza tra le dieci più care d’Italia sul fronte dell’addizionale Irpef, sia per redditi medi sia per redditi più alti. Con un reddito annuo di 20mila euro, l’addizionale complessiva (regionale più comunale) raggiunge i 576 euro, mentre chi guadagna 40mila euro arriva a versare ben 1394 euro. Una cifra che colloca il capoluogo della Tuscia immediatamente dopo grandi centri come Roma, Napoli e Salerno.
Per confronto, nella “virtuosa” Milano, dove pure il costo della vita è notoriamente alto, le stesse soglie di reddito comportano 263 euro per 20mila euro di reddito e 916 euro per 40mila euro. A Cagliari con 40mila euro si pagano solo 778 euro, praticamente la metà rispetto a Viterbo.
Secondo la Uil, queste differenze non solo creano sperequazioni economiche tra cittadini con pari reddito ma rischiano anche di acuire il divario tra territori. “Mai come in questa fase storica – dichiarano dal sindacato – il sistema fiscale deve essere lo strumento principale per affermare equità e solidarietà. Le disomogeneità territoriali rischiano di amplificare le disuguaglianze sociali ed economiche tra persone, territori e generazioni”.
Il segretario Uil punta il dito anche contro l’utilizzo improprio delle addizionali. Troppo spesso, ha detto, vengono usate per colmare i tagli lineari del governo centrale alla spesa pubblica locale, senza un reale miglioramento dei servizi ai cittadini. Il risultato? Si paga di più, per ricevere meno conclude il responsabile Uil. E questo colpisce soprattutto i redditi medio-bassi.
La Regione Lazio ha ridotto le tasse per chi guadagna fino a 28mila euro l’anno. Addizionale Irpef, riduzione di 1,50 euro all’anno per chi ha redditi bassi: come cambiano le aliquote fascia per fascia. Stipendi più bassi per i lavoratori di Viterbo e del Lazio: 400 euro in meno all’anno da gennaio.



