Erano intenti a sanzionare le auto in sosta vietata, agenti della polizia locale aggrediti ed insultati da un cittadino. A processo per calunnia
VITERBO – È finita nell’aula del Tribunale la bravata e la protesta di un cittadino del Capoluogo nei confronti degli agenti della polizia locale, con le imputazioni per oltraggio e calunnia.
Gli agenti stavano facendo verbali per divieto di sosta a piazza Fontana Grande, l’uomo liriprende col telefonino e li insulta come documentato dal sonoro delle telecamere di servizio nella zona con affermazioni sprezzanti come “ridicoli a fare le multe a quest’ora, vi metto su Facebook”. Da qui la denuncia ed il processo per calunnia e oltraggio a pubblico ufficiale nonostante abbia tentato di uscirne offrendo un risarcimento di mille euro, che è stato rifiutato.
Non contento, l’imputato, ripreso dalla videosorveglianza, si è scagliato per primo contro di loro che gli chiedevano i documenti per identificarlo, cercando di andarsene e minacciando il poliziotto che a braccia allargate cercava di trattenerlo. Quindi, gesticolando e urlando per attirare l’attenzione dei passanti, si è messo a gridare: “Chiamate i carabinieri, mi stanno picchiando”.
Identificato dalla pattuglia della volante chiamata in ausilio dalla locale, l’uomo ha successivamente sporto denuncia contro ignoti per lesioni personali, allegando un referto del pronto soccorso dell’ospedale di Belcolle con una prognosi di 30 giorni per la frattura di una costola.
Le indagini, coordinate dalla pm Eliana Dolce, si sono chiuse con l’archiviazione del fascicolo e una denuncia per calunnia.
Il processo è entrato nel vivo ieri davanti al giudice Giovanna Camillo che ha sentito i due agenti della pattuglia della polizia locale, un poliziotto della questura e il vicequestore Riccardo Bartoli, dirigente della squadra volante, che ha acquisito le immagini di due telecamere della videosorveglianza pubblica di piazza Fontana Grande. I filmati mostrano sei momenti di contatto tra l’imputato e l’agente che cercava di trattenerlo per non farlo allontanare allargando le braccia, sfiorandolo appena con le mani, niente di idoneo a produrre le lesioni riferite nella denuncia.
Il processo è stato rinviato a febbraio per la discussione.