Truffe a raffica nel viterbese, carabinieri individuano 5 malfattori
La truffa, nel viterbese, viaggia principalmente su web ma quando non arriva da internet, ci pensa il vicino di casa o la badante. Lo si evince dalle attività dei carabinieri della Tuscia che hanno denunciato tre persone. In due casi si è trattato di classiche truffe on line di cui la cronaca ci ha purtroppo abituato.
A Fabrica di Roma i militari hanno denunciato per frode informatica un cinquantaseienne italiano che aveva contattato telefonicamente una 58enne presentandosi come operatore di un presunto “ufficio antifrode”, inducendola con dei pretesti ad effettuare due bonifici su conto corrente postale, per un totale di circa 1.300 euro.
Sempre a Fabrica un 37enne è stato denunciato per sostituzione di persona perché, falsificando la firma di un concittadino, ha stipulato, a suo nome, un contratto per la fornitura di gas, dando altresì disdetta alla società attualmente erogatrice. A Canino, invece, una 48enne di Marta si è resa responsabile di uso indebito di strumenti di pagamento. La donna dopo aver sottratto la carta bancomat alla persona che assisteva ha effettuato prelievi di denaro contante presso gli A.T.M. della provincia, immortalata dal sistema di videosorveglianza e acquisite le immagini i militari sono riusciti a indentificare e segnalarla all’autorità giudiziaria.
Ad allungare la lista delle malefatte, a Ischia di Castro 30enne ha deciso di fare una ricerca di mercato sul web, dovendo rinnovare l’assicurazione Rca della sua autovettura. Dopo alcuni preventivi, ottenuti su varie piattaforme, l’uomo è stato contattato telefonicamente da una sedicente broker assicurativa, che gli ha proposto contratti a condizioni vantaggiose, con notevoli sconti, convincendolo infine a stipulare la polizza.
L’uomo ha così ricevuto via e-mail i moduli necessari, le coordinate bancarie del conto corrente sul quale effettuare un bonifico di 400 euro, e dopo il pagamento, il contrassegno assicurativo. Fino a quel momento, tutto gli era sembrato regolare, per poi scoprire da una più attenta consultazione del “Portale dell’Automobilista” che la sua assicurazione era inesistente. Ha deciso allora di contattare la donna per avere spiegazioni, ma questa si era resa irreperibile.
Il dubbio di essere stato vittima di truffa è così diventato una certezza, spingendolo a rivolgersi alla locale Stazione Carabinieri. La sua querela, ha avviato indagini che hanno portato al deferimento alla competente Autorità Giudiziaria di due campani di 59 anni e di 31anni, per truffa continuata in concorso. Il raggiungimento dell’obiettivo, quello di identificare i malfattori, è stato possibile anche grazie alle denunce presentate dalle vittime e dai dettagli forniti. Spesso, infatti, la denuncia non viene neanche presentata dalla vittime.