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Peste suina africana, a Tuscania il primo corso in materia di biosicurezza

TUSCANIA – Ha riunito oltre 170 persone, il corso che ieri si è svolto al teatro Rivellino Lucchetti, organizzato dal comune in collaborazione con il servizio veterinario della Asl. Il primo a tenersi nella provincia di Viterbo. La formazione era rivolta a tutti gli operatori della gestione della specie cinghiale.

“La Psa – si è detto nel corso dell’incontro – è una malattia virale infettiva che colpisce sia i suini domestici che quelli selvatici. Attualmente, non esistono vaccini e la mortalità può raggiungere il 100% degli animali colpiti da questo virus, caratterizzato da un’elevata resistenza nell’ambiente e da un’alta contagiosità.

Anche se non trasmissibile all’uomo, e quindi non rappresenta un pericolo per la salute dei cittadini, la Psa può avere conseguenze gravi sia a livello sociale che economico.

La figura del cacciatore formato in materia di biosicurezza, è prevista nel Piano Nazionale di Gestione della Psa ed è stato istituito presso il ministero della Salute un albo nazionale dei Bioregolatori che saranno abilitati al controllo del fenomeno.

Inoltre – si è concluso nel corso dell’incontro – nel malaugurato caso di espansione dell’epidemia verso il Viterbese per esercitare l’attività venatoria sarà necessario aver seguito questo corso, così come previsto dalla attuale ordinanza del commissario straordinario”.

Erano presenti, tra gli altri, il sindaco Fabio Bartolacci, quello di Ischia di Castro, Salvatore Serra, il consigliere Angelo Rauso, l’assessore Sabatino Tuccini e il professore Fiore Serrani.