Al teatro Parioli di Roma la Drammaturgia tedesca: prima serata introdotta da Luca Crescenzi
La supervisione artistica è a cura di Piero Maccarinelli, mentre la regia è affidata al regista Roberto Di Maio. Si parte il 3 aprile da uno dei drammi di maggior successo degli ultimi anni, Terror (2015) di Ferdinand von Schirach introdotto dal germanista Luca Crescenzi , presidente dell’Istituto Italiano di Studi germanici, con la partecipazione di Manuela Mandracchia, Francesco Bonomo e Riccardo Floris. La scena è un tribunale, dove si processa un maggiore dell’aviazione tedesca che, contravvenendo agli ordini ricevuti, abbatte un aereo con 164 passeggeri dirottato da un terrorista e sul punto abbattersi su uno stadio di calcio strapieno di tifosi. Alla fine il pubblico in sala è chiamato a fungere da giuria, perché la responsabilità del giudizio di un caso del genere non può essere delegata a un individuo soltanto. La seconda serata sarà il 5 aprile dove giovani e promettenti attori provenienti dal CSC, Scuola Nazionale di Cinema di Roma, interpreteranno Strage omicida, un gioco da ragazzi (2006), di Thomas Freyer, che si ispira a un fatto reale per raccontare la storia di adolescenti spaesati nella Germania est dopo la caduta del Muro, la loro disperazione, il loro senso di impotenza di fronte al conformismo dietro il quale genitori e insegnanti nascondono le colpe del passato. E la loro rabbia repressa alla fine si tramuta in una furia omicida che segue il ritmo di una canzone rap e le movenze di un videogioco. La lettura sarà introdotta da Francesco Fiorentino, e musicato da Arianna del Grosso alla consolle.
Il 17 aprile Lorenzo Lavia interpreterà un testo di Max Frisch, Il conte Öderland (1951), letto insieme ad Antonella Britti, Piero Cardano, Federico Passi ed i giovani attori dell’ Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico , ed il chitarrista Michelangelo Mugnai. Introduce Luca Crescenzi. Nel testo ritorna una furia omicida, apparentemente senza ragioni. Un irreprensibile impiegato di banca uccide un usciere senza saper dire il perché. Un procuratore comprende le ragioni dell’assassino a tal punto da imitarlo e andarsene in giro uccidendo chiunque ostacoli il suo desiderio di essere libero. Un dramma sulla nostalgia inappagabile della libertà e sull’impossibilità della rivolta. La rassegna si chiude il 19 aprile con Leviathan (1993) di Dea Loher, letto da Silvia D’amico con Francesco Lamantia, Federica Marchettini e giovani allievi del CSC, ed introdotto da Francesco Fiorentino. Il testo ci riporta più indietro nel tempo e con un linguaggio essenziale, intenso e potente rievoca le ore drammatiche in cui Ulrike Meinhof prende la decisione definitiva di abbandonare tutto – le figlie, i riconoscimenti, il benessere – per darsi alla lotta armata e fondare la Roten Armee Fraktion, uno dei gruppi terroristici più celebri del Novecento.Il teatro contemporaneo di lingua tedesca offre un panorama vitalissimo, attraversato da spinte creative, passioni formali e riflessioni politiche molteplici, che si intrecciano in modi spesso inaspettati e sempre coinvolgenti.Il teatro Parioli ne offrirà uno spaccato attraverso quattro letture sceniche rivolte a professionisti, appassionati di teatro e a chiunque sia interessato a conoscere alcune delle voci più significative della drammaturgia contemporanea.