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Torna la ‘Macchina di Santa Rosa’ a Viterbo

Viterbo si prepara per il tradizionale trasporto della “Macchina di Santa Rosa”, la macchina a spalla patrimonio dell’Unesco che ogni anno, il 3 settembre, sfila per le strade della città trasportata da oltre cento uomini, i “facchini di Santa Rosa”, e avvolta dalla luce di centinaia di fiammelle. Una tradizione religiosa e popolare, che risale agli anni successivi al 1258, nel ricordo della traslazione del corpo di Santa Rosa – la patrona della città – avvenuta proprio in quell’anno per volere del pontefice Alessandro IV. Il trasporto, lo scorso anno, aveva fatto registrare decine di migliaia di spettatori. “Gloria”, l’attuale macchina che nel 2015 ha sostituito “Fiore del Cielo”, è alta circa 30 metri e ha un peso di oltre cinquanta quintali. Il trasporto di quest’anno cade nel decennale del riconoscimento Unesco delle feste della rete delle grandi macchine a spalla. Questa mattina, a palazzo dei Priori, si è tenuta una conferenza stampa per l’occasione. Erano presenti la sindaca Chiara Frontini, il presidente della provincia Alessandro Romoli, l’architetto Raffaele Ascenzi (‘papà’ di “Gloria”, ndr), il comandante della polizia locale Mauro Vinciotti, il presidente del sodalizio dei facchini Massimo Mecarini, il vicario generale della diocesi don Luigi Fabbri. “Le ‘girate’ della Macchina di Santa Rosa le dedicheremo ai facchini scomparsi nel corso dell’anno – ha detto Mecarini – sarà un modo per onorarli”. E, da quanto si apprende, sarà ricordato anche il giovane Ruben Ciarlanti, morto a soli 22 anni, accasciatosi durante una partita di calcetto. Il papà Francesco vanta oltre trent’anni tra i facchini. Mecarini, presidente del sodalizio, ha lanciato anche un appello alle persone che saranno presenti al trasporto del 3 settembre: “Cerchiamo di tenere le piazze pulite, di modo che il giorno dopo non si debba procedere con una pulizia straordinaria. Portatevi una bustina da casa, dove infilare le bottiglie e le carte. Facciamo vedere che siamo una città pulita”. Quest’anno, per la macchina Gloria, sarà l’ultimo trasporto: “Ci congediamo con un velo di malinconia”, dicono i facchini, che hanno lanciato anche un appello per “un museo delle macchine a grandezza naturale”.    “Questo trasporto ha un sapore speciale – ha detto ai cronisti presenti la sindaca Frontini – e tornerà anche il percorso tradizionale”. Non ci sarà, infatti, il tratto di via Marconi percorso lo scorso anno. “Auguro a tutta la città, dal profondo del cuore, un trasporto sereno, sentito e appassionato. Non c’è nulla di più importante nel Viterbese della tradizione del trasporto della Macchina di Santa Rosa. Per cui, anche questo, sarà un trasporto ricco di passione, emozioni, commozione”.