Detenuto ucciso dal compagno di cella, oggi l’omicida 22enne bulgaro comparirà davanti al Gip

VITERBO – Comparirà oggi davanti al gip Iliyanov Krasimir Tsvetkov, il 22enne di nazionalità bulgara accusato di aver ucciso a mani nude Alessandro Salvaggio, 49 anni siciliano, con cui condivideva la stanza all’interno del carcere di Mammagialla. Dietro l’aggressione, brutale e come sottolineato dal garante dei detenuti del Lazio inaspettata e imprevedibile, ci sarebbero futili motivi. Forse il prestito non saldato di una piccola somma di denaro.

Ma sarà il giovane questa mattina nel corso dell’interrogatorio di garanzia a poter raccontare la sua verità, ripercorrendo quanto accaduto all’interno della cella martedì sera, poco dopo le 22. L’interrogatorio di fronte ai gip è in programma per le 9,15.

Intanto, nelle stesse ore, a qualche chilometro di distanza, all’ospedale di Belcolle, si svolgerà l’autopsia sul corpo di Salvaggio. L’uomo, recluso a Mammagialla per scontare una condanna a poco più di due anni per evasione e con precedenti per spaccio di droga, stando a quanto finora ricostruito, sarebbe stato afferrato per il collo al culmine di una discussione. La stretta forte fino a non farlo respirare e poi, drammaticamente, ad ucciderlo per asfissia. Sarà comunque l’esame, disposto dal pm Massimiliano Siddi della procura di Viterbo, a fare piena luce sui suoi ultimi istanti di vita. Salvaggio, originario di Mazzarino in provincia di Caltanissetta e residente a Barrafranca, vicino Enna, lascia una moglie e due figli. Uno di 23 e l’altro di 24 anni.