Viterbo, ridotto raggio evacuazione per bonifica bomba

Una bomba risalente al 1944, pesante quasi due tonnellate, di cui 1,3 tonnellate di solo tritolo, è stata ritrovata un mese fa in un cantiere edile alla periferia di Viterbo.

La bonifica dell’ordigno, fissata per il 7 maggio, originariamente prevedeva l’evacuazione di oltre 30 mila viterbesi risiedenti in un raggio di 1800 metri dal luogo del ritrovamento dell’ordigno.

Oggi pomeriggio, con un comunicato congiunto Prefettura-Comune, è arrivata la notizia che il raggio di evacuazione della popolazione, è stato ridotto a 1400metri.

“La riduzione della “zona rossa” è una delle principali novità emerse dalla riunione tecnica tenutasi nella mattinata di ieri tra la Prefettura, il Comune di Viterbo, la Questura e gli artificieri dell’Esercito Italiano – si legge nella nota -. Il ridimensionamento del raggio che identifica l’area di evacuazione è reso ora possibile grazie agli ulteriori accorgimenti tecnici nel frattempo elaborati dagli artificieri dell’Esercito. A tale risultato, frutto di complessi studi per la mitigazione del rischio, farà seguito in tempi brevissimi una nuova e definitiva mappatura della “zona rossa”.

Inoltre, è confermato l’orario di inizio delle operazioni di bonifica nella data del prossimo 7 maggio alle 9, orario entro il quale la “zona rossa” dovrà essere evacuata.

Per agevolare il trasporto delle persone non autonome o bisognose di assistenza i servizi di trasporto pubblico dedicato verso le aree di accoglienza saranno disponibili dalle ore 6.00 circa. Per quanto riguarda gli istituti scolastici è stata concordata la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado, comprese le paritarie e i nidi comunali, privati e convenzionati all’interno della “zona rossa” come rideterminata.” Gli istituti scolastici posti al di fuori della zona rossa rimarranno invece aperti, ad eccezione degli istituti superiori la cui chiusura si rende necessaria al fine di evitare che la probabile alta movimentazione di studenti provenienti da tutti i quartieri della città e dalla provincia possa interferire con le operazioni di evacuazione”.