Gelato che passione, nella Tuscia i gusti preferiti dai consumatori. C’è solo l’imbarazzo della scelta, fra classico e nuove tendenze

VITERBO – La pressione inflazionistica comprime i consumi delle famiglie è vero, ma le temperature dello scorso weekend hanno sicuramente acceso la voglia di un buon gelato, magari artigianale.  Nel capoluogo della Tuscia i volumi di vendita di gelato artigianale sembrano andare in controtendenza rispetto al dato nazionale, che fa invece registrare una flessione del 4,7% in relazione a dodici mesi fa. Il positivo dato del capoluogo è in linea con quello regionale: secondo l’ultima elaborazione Istat, svolta in collaborazione con l’osservatorio Mpi di Confartigianato Lombardia, la spesa per le famiglie per gelati più elevata si riscontra proprio in Lombardia con 328 milioni di euro, ma subito dopo c’è il Lazio, con 167 milioni. Secondo i dati di Confartigianato, il 43,8% della spesa delle famiglie è poi intercettabile da parte delle gelaterie artigianali e delle micro e piccole imprese del settore a vocazione artigiana. Tra le tendenze del momento svettano i gelati alla frutta. I sorbetti in quanto vengono prodotti senza aggiunta di latte. Per l’appunto la richiesta di gusti senza lattosio è in aumento, come anche la richiesta di gusti senza zucchero.

Le creme, tuttavia, restano sempre intramontabili è tra questi gusti, rispetto lo scorso anno, che c’è maggior richiesta di gusti leggermente alcolici come lo zabaione, la zuppa inglese, il Malaga, realizzati tutti rigorosamente senza l’utilizzo di semilavorati che non piacciono. Il gusto forse più apprezzato anche dai bambini è Avellana, un fior di latte variegato con la crema spalmabile al cacao e nocciole al 65% di produzione artigianale, totalmente diversa per qualità rispetto ai tanti semilavorati che si possono trovare in commercio.

Sul fronte dei prezzi molte gelaterie hanno preferito non alzarlo, mantenendo quello della scorsa stagione, nonostante il rincaro delle materie prime abbia fatto registrare un incremento del più 25/30%. I produttori hanno scelto di ridurre il guadagno preferendo realizzare e proporre ai clienti un gelato di qualità. Come vanno le vendite? Quest’anno Viterbo è molto visitata, secondo alcuni dei rivenditori di gelato c’è un grande afflusso di turisti che gradiscono molto il gusto del gelato artigianale. I viterbesi, che d’estate escono solo di sera, ma che poi tornano a farsi vedere a settembre e ottobre, si lavora meno, ma coi turisti invece secondo alcuni dei gelatai, la vendita va molto bene. Anche sui gusti preferiti dai clienti sembrano tornare di moda alcune tipologie del passato. Sicuramente il pistacchio 100% Sicilia, incontra molto il gradimento dei clienti. Ma sembra che quest’anno alcuni degli artigiani del gelato abbiano voluto fare anche un tuffo nel passato con i gusti Malaga e zabaione, grandi classici che si trovano poco. Vecchi sapori che la clientela apprezza molto. Non mancano le preferenze riferite al film campione d’incassi, il gusto Barbie, una sorpresa, tutto rosa con variegatura di cioccolato alla rosa, macarons meringhe e marshmallow. Al primo posto, però, ci sono sempre i gusti classici, come la nocciola o il cioccolato extra fondente, ma se si cerca qualcosa di particolare vanno per la maggiore i variegati con una nota croccante e il caramello salato. L’accostamento con le arachidi salate o le mandorle salate dà vita, poi, a gusti come la salamandorla, che sta piacendo tantissimo ai clienti. E allora aspettando che le temperature risalgano, visto che la primavera piovosa ha rallentato leggermente il consumo di gelato, buon gelato a tutti!