Braccianti agricoli come animali, controlli anche nel viterbese
Adoperavano come manodopera nei campi, lavoratori a nero scelti anche tra cittadini stranieri irregolari in Italia, sottopagati e costretti a vivere in condizioni ben oltre il limite della decenza, in baracche senza bagni e nella sporcizia. Lo hanno scoperto a Fregene i carabinieri per la Tutela del Lavoro di Roma che hanno effettuato mirati controlli nelle aree rurali e agricole della capitale, del pontino e del viterbese.
Sono sedici le aziende agricole a cui sono state riscontrate irregolarità e, in quattro casi, è stato necessario disporre la sospensione delle attività imprenditoriali per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e per avere impiegato lavoratori in nero e clandestini sul territorio nazionale, di nazionalità indiana. I controlli si sono concentrati nei territori dei comuni di Fiumicino, in particolare nell’area di Maccarese, ad Anzio nell’area di Lavinio, ma anche in provincia di Latina, a Fondi, Terracina, Pontinia, Aprilia; e in quella di Viterbo, a Montalto di Castro e Acquapendente.
Le aziende interessate dai controlli avevano lavoratori impiegati nelle coltivazioni di fragole, pomodori, carote, meloni, coltivazioni in serra, prodotti animali, filiere di stoccaggio di frutta, ma anche nell’allevamento di ovini e bufale e nella vinificazione. Numerose le violazioni sulla sicurezza del lavoro accertate, molte riconducibili all’omesso utilizzo dei dispositivi di sicurezza dai lavoratori, presenza di rischi gravi derivanti dall’utilizzo di attrezzature, omessa formazione ed omessa sorveglianza medica.
In particolare, il titolare di una ditta di raccolta carote nella zona di Fregene è stato denunciato per violazione prevenzionistiche, in quanto utilizzava un macchinario senza marchio CE e quindi non idoneo e per il quale è stato sospeso l’utilizzo. Sempre nella zona di Fregene sono stati trovati container in condizioni fatiscenti, senza la presenza di bagni, utilizzati quali alloggi per i braccianti agricoli e sono quindi in corso ulteriori accertamenti per acclarare eventuali reati di sfruttamento lavorativo.
Ad Anzio è stata rinvenuta un’analoga situazione di degrado in alcuni dormitori dei lavoratori e anche in questo caso seguiranno i dovuti accertamenti. Sono state comminate sanzioni amministrative per un totale di 75mila euro e ammende per complessivi 52mila euro. Nell’operazione sono stati impiegati complessivamente n. 90 Carabinieri del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro dell’Arma territoriale e n. 30 ispettori dell’INL.