Un nuovo piano regolatore per far ripartire la Città ed il suo centro storico
VITERBO – ‘Oggi poniamo una pietra miliare che da troppo tempo attendeva di essere posata’, ha dichiarato la Prima cittadina, Chiara Frontini, in merito al piano attuativo che nasce dall’esigenza di colmare una lacuna normativa rimasta aperta per decenni. ‘Il nostro Piano regolatore generale, approvato nel 1974, è tra i più vecchi d’Italia. Già allora si prevedeva la necessità di un piano di recupero per il centro storico, ma nel 1990 il consiglio comunale approvò solo le linee guida, senza realizzarlo. Questo vuoto ha contribuito, almeno in parte, alla crisi del nostro centro storico negli ultimi 50 anni. Per noi è fondamentale rilanciarlo: se riparte il centro storico, riparte l’intera città’.
il piano è finanziato con fondi di bilancio comunale, sottolineando la priorità data dall’amministrazione a questo progetto. ‘Non si tratta solo di un regolamento, ma di una visione strategica per restituire vitalità al centro storico’. Un iter complesso, ma necessario secondo il dirigente del settore VII del Comune, l’architetto Stefano Peruzzo, che ‘darà regole certe a chi vive e lavora nel centro storico, facilitando interventi come restauri, rifacimenti e altre operazioni complesse’. L’iter prevede più fasi: adozione in consiglio comunale, pubblicazione per le osservazioni dei cittadini, controdeduzioni e approvazione finale da parte della Regione Lazio. L’intero processo potrebbe richiedere fino a quattro anni, ma già dalla sua adozione preliminare si potranno applicare importanti linee guida.
Un piano con regole certe, secondo il responsabile scientifico del progetto, il professor Orazio Carpenzano del dipartimento di Architettura e Progetto de la Sapienza, il piano rappresenta ‘uno strumento operativo per cittadini e tecnici, con regole chiare per ogni intervento urbanistico’.
Un approccio innovativo e multidisciplinare, che vedrà la collaborazione del dipartimento di Storia e Restauro della Sapienza e studiosi di economia urbana e sociologia ambientale. Il lavoro, come spiegato dalla professoressa Barbara Pizzo e dal professor Paolo Marcoaldi, partirà dall’osservazione delle caratteristiche uniche delle diverse aree di Viterbo. ‘San Pellegrino e San Faustino non possono essere trattati allo stesso modo’, ha sottolineato l’assessore Emanuele Aronne, indicando che il piano terrà conto delle peculiarità di ogni quartiere per garantire un intervento mirato. ‘Preservare la storia e rispondere alle esigenze della contemporaneità. Vogliamo che il centro storico torni a essere una risorsa per i giovani, un luogo dove immaginare il proprio futuro’.