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Morto nel bosco del monte Fogliano: 36enne, originario del Marocco, senza fissa dimora, indagini nello dello spaccio di droga

VETRALLA – Cominciano ad arrivare i primi rilievi sul corpo dell’uomo trovato morto sabato nel bosco del monte Fogliano. La vittima sarebbe stata raggiunta da più colpi d’arma da fuoco, che non hanno lasciato scampo all’uomo. Fondamentale sarà l’autopsia per chiarire dinamiche e tempistiche della morte. Al momento nessuna pista è esclusa, tra cui quella del regolamento di conti nell’ambito dello spaccio di droga. Fari puntati sul mondo della droga per l’omicidio del 36enne trovato morto sabato pomeriggio, 10 maggio, nei boschi di Monte Fogliano, nel territorio di Vetralla. L’uomo, Abdelkrim Cheheb, senza fissa dimora originario del Marocco, sarebbe stato freddato con più colpi d’arma da fuoco, presumibilmente una pistola.

I carabinieri, intervenuti in seguito a una segnalazione, lo hanno trovato in un riparo di fortuna, nascosto tra la vegetazione lungo una zona impervia. Inutile l’intervento del personale sanitario, che non ha potuto far altro che constatare il decesso. La salma è a disposizione dell’autorità giudiziaria in attesa dell’autopsia.

Le indagini, coordinate dalla procura di Viterbo, sono in corso e non si esclude alcuna pista. Tuttavia, quella maggiormente battuta al momento è legata al mondo della droga. L’area dove è avvenuto il delitto è tristemente nota come punto di spaccio, spesso utilizzato da stranieri. Per residenti e frequentatori della zona si tratta di una tragedia annunciata: “Sono anni che quel luogo è diventato una piazza di spaccio, che ci scappasse il morto era solo questione di tempo”.

Fari puntati sul mondo della droga per l’omicidio del 36enne trovato morto sabato pomeriggio, 10 maggio, nei boschi di Monte Fogliano, nel territorio di Vetralla. L’uomo, Abdelkrim Cheheb, senza fissa dimora originario del Marocco, sarebbe stato freddato con più colpi d’arma da fuoco, presumibilmente una pistola.

I carabinieri, intervenuti in seguito a una segnalazione, lo hanno trovato in un riparo di fortuna, nascosto tra la vegetazione lungo una zona impervia. Inutile l’intervento del personale sanitario, che non ha potuto far altro che constatare il decesso. La salma è a disposizione dell’autorità giudiziaria in attesa dell’autopsia.

Le indagini, coordinate dalla procura di Viterbo, sono in corso e non si esclude alcuna pista. Tuttavia, quella maggiormente battuta al momento è legata al mondo della droga. L’area dove è avvenuto il delitto è tristemente nota come punto di spaccio, spesso utilizzato da stranieri. Per residenti e frequentatori della zona si tratta di una tragedia annunciata: Sono anni che quel luogo è diventato una piazza di spaccio.