Deposito scorie, Fratin: “Operativo nel 2039 anche senza accordo con i territori”. La Tuscia insorge
VITERBO – Del sito unico per rifiuti radioattivi il ministro del Mase ha parlato nelle Commissioni riunite ambiente e attività produttive della Camera. Il Pd di Viterbo: “Ha smentito sé stesso”. Dura la presa di posizione dei rappresentanti della Tuscia sulla possibilità che la zona possa diventare il raccoglitore di tutte le scorie nucleari. Il deposito unico per i rifiuti radioattivi alla fine si farà, e sarà operativo nel 2039. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, nel corso dell’audizione alle Commissioni riunite ambiente e attività produttive della Camera. Una dichiarazione che riaccende le polemiche nella Tuscia, dove solo poche settimane fa il governo era apparso orientato ad abbandonare l’idea del deposito unico.
“Orientativamente – dichiara Fratin – si ritiene che si possa prevedere per il 2029 il rilascio del provvedimento di autorizzazione unica e per il 2039 la messa in esercizio del deposito nazionale”. Fratin ha inoltre sottolineato che, a seguito della pubblicazione sul sito del Mase, il 13 dicembre, dell’elenco delle 51 aree idonee contenute nella proposta di Carta nazionale delle aree idonee (Cnai), “non è stata presentata alcuna autocandidatura da parte degli enti territoriali né dal ministero della Difesa per le strutture militari”. Da qui l’avvio della procedura di valutazione ambientale strategica (Vas) tuttora in corso.
Fratin ha chiarito che “il tema delle scorie nucleari non è rinviabile”, sottolineando come si tratti di un’eredità già presente e da gestire, soprattutto a fronte delle attività di decommissioning degli impianti dismessi: “Non possiamo più eludere una strategia condivisa e di lungo respiro, con il coinvolgimento dei territori”. E ancora: “Se mancheranno manifestazioni di interesse, si procederà comunque. Saranno attivati comitati interistituzionali misti Stato-Regioni. E se non si giungerà ad alcuna intesa, la decisione sarà presa con decreto del presidente della Repubblica, su proposta del consiglio dei ministri integrato con il presidente della regione interessata”.
Dopo l’audizione, il presidente della Commissione ambiente Mauro Rotelli (FdI) e il deputato di Forza Italia Francesco Battistoni hanno espresso soddisfazione per le parole del ministro.
Insorgono le opposizioni dai responsabili del PD, del Biodistretto “L’intervento del ministro Pichetto Fratin – affermano in una nota congiunta – ha offerto un quadro chiaro e responsabile sulla gestione dei rifiuti nucleari, distinguendo correttamente tra quelli a media/alta intensità, da trattare in ambito europeo, e quelli a bassa intensità, per cui un deposito unico nazionale potrebbe non essere sostenibile”. Rotelli e Battistoni hanno ribadito l’importanza di “mantenere un alto livello di dialogo con i territori coinvolti, aspetto fondamentale in un processo così delicato. Positiva anche la valutazione sulla Cnai, ormai superata, e l’annuncio di una possibile revisione delle procedure di localizzazione nel prossimo disegno di legge delega sul nucleare”. Il Biodistretto: “Ministro inaffidabile”. Per il Pd: “Il ministro smentisce se stesso”.