Calo preoccupante delle nascite nella Tuscia, alcuni comuni a rischio estinzione. Viterbo da 8,27 (2014) a 6,06

VITERBO – In linea con le statistiche nazionali anche nella Tuscia il calo demografico ha raggiunto percentuali preoccupanti. Il tasso di nuovi nati evidenzia un tracollo preoccupante nella provincia, ci sono paesi a rischio scomparsa. I viterbesi non fanno più figli, alcuni paesi della Tuscia sono a rischio scomparsa.

Il portale Openpolis, ieri, ha pubblicato i dati nazionali relativi all’indice dei nuovi nati ogni mille abitanti. E queste statistiche sono tutt’altro che confortanti. Nel 72% dei comuni, il tasso di natalità è sceso tra il 2014 e il 2020. Nell’1,5% si registra una sostanziale stabilità, mentre in poco più di un comune su 4 (26,7%) si rileva una variazione in aumento.

Fenomeno, quello della denatalità, che si fa sentire anche nella Tuscia. A farne le spese è il capoluogo, Viterbo, dove dall’8,27 del 2014 si è passati al 6,06 odierno. Sotto la media nazionale, pari a 6,8. Non va meglio negli altri centri, anzi. A Civita Castellana, dal 7,55 di 9 anni fa si è scesi al 4,89 del 2020. Meglio a Tarquinia, in cui il calo è stato lieve: dal 7,75 a 6,32. Contenuta anche la diminuzione a Vetralla (7,12, sopra la media nazionale), mentre va male a Montefiascone (5,3 rispetto a 8,16), Montalto (6,04 da 8,72)  e Tuscania (4,99 da 7,6).

Ma ci sono situazioni davvero critiche come, ad esempio, quelle di Cellere e Latera. Il primo è un comune da poco più di mille abitanti, l’altro ne ha addirittura 823. E il tasso, in questi due paesi, è da brivido: 2,76 nati ogni mille abitanti a Cellere e addirittura 1,27 a Latera. Due intere comunità, dunque, sono a rischio estinzione.

Ma ci sono anche comuni in cui, tutto sommato, le cose vanno bene. Su tutte Carbognano, dove il tasso di natalità è a quota 9,89. Non male per un paese di nemmeno 2mila abitanti. Trend positivo anche a Orte (8,09), Caprarola (7,98), Vasanello (7,88), Bomarzo (7,1) e Vitorchiano (7,09).