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Sistema relativo ai posti letto negli ospedali della Tuscia, certificato dall’Istat fra i peggiori nella regione

VITERBO – Un primato certamente poco invidiabile quello della Tuscia ma certificato dall’Istat. Nel Viterbese, secondo l’indagine condotta dall’Istat, i posti letto negli ospedali, infatti, sono troppo pochi.

Il Bes “Benessere Equo e Sostenibile, dei territori è un sistema di 70 indicatori di benessere equo e sostenibile riferiti alle province e città metropolitane italiane, che l’Istat diffonde annualmente a partire dal 2018. Gli indicatori sono disponibili per l’intero territorio nazionale, in serie storica e disaggregati per sesso quando possibile e pertinente. Il sistema Best comprende un ampio set delle misure del Benessere equo e sostenibile (Bes), che l’Istat diffonde correntemente a livello nazionale e regionale dal 2013, integrate da ulteriori indicatori di benessere in grado di cogliere le specificità locali. Riguardo al Lazio, l’ultimo di questi report ha approfondito anche un aspetto importante come quello ospedaliero. Gli indicatori dei servizi sanitari misurano differenze molto ampie tra le province laziali, e in particolare tra Roma e i restanti territori. Roma, infatti, riporta il risultato migliore per la maggiore disponibilità di posti letto negli ospedali (40,3 ogni 10mila abitanti nel 2022), di posti letto per specialità a elevata assistenza (3,2 per 10mila abitanti nel 2022), di medici specialisti in attività nelle strutture sanitarie pubbliche e private (48,7 ogni 10mila abitanti nel 2023, circa il doppio rispetto alle altre province laziali), oltre al minore tasso di emigrazione ospedaliera in altra regione (5,3 per cento nel 2022).

I risultati peggiori si registrano a Viterbo per i posti letto negli ospedali (22,7 ogni 10mila abitanti, contro il 33,1 di Frosinone, la seconda provincia più dotata dopo Roma), a Latina e Frosinone per la minor disponibilità di posti letto a elevata assistenza (entrambe con 1,7 per 10mila abitanti, oltre 1 punto in meno di Rieti, che si discosta poco da Roma). L’emigrazione ospedaliera extraregionale, che varia anche in ragione della localizzazione e accessibilità delle strutture ospedaliere (regionali ed extraregionali), nella provincia di Rieti (19,4 per cento) e Viterbo (18,9 per cento) è quasi quattro volte più elevata che a Roma e più che doppia rispetto a Latina (8,5).