‘Bracciante morto di schiavitù nel Viterbese’,risarcita famiglia
“Quelle settimane furono difficili – continua Di Cola -. Dovemmo rompere un’assordante silenzio su quella morte e con coraggio la Cgil e Flai costruirono uno sciopero unitario. Ieri, finalmente, si è conquistato un pezzo di giustizia. La moglie e i figli del bracciante hanno ottenuto l’indennizzo economico da parte dell’Inail. In questi due anni siamo stati al fianco della famiglia, a fari spenti come sempre, e con la Cgil di Civitavecchia Roma Nord Viterbo e il patronato Inca Viterbo abbiamo lavorato affinché fosse riconosciuto il risarcimento che, per quanto non possa compensare la perdita di una vita umana, consentirà alla famiglia del lavoratore di vivere dignitosamente. Noi non ci fermiamo. Continuiamo a mobilitarci per sconfiggere un sistema di fare impresa che sfrutta e uccide e per rimettere al centro i diritti e la dignità delle persone – conclude”.