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Qualità della vita urbana, i viterbesi soddisfatti per l’82%

VITERBO – Uno studio, effettuato dall’Istituto Piepoli, ha riguardato la qualità della vita urbana è stato presentato in Senato. L’indagine ha tenuto conti di diversi temi tra cui: ambiente, vita sociale, servizi e digitalizzazione.

Il Lazio si scopre una regione sempre più consapevole e attenta alla qualità della vita urbana, Viterbo si distingue con un risultato sorprendente da prima della classe. È quanto emerge dalla ricerca “Lazio 2025 tra smart city e vivibilità” presentata in senato dall’Istituto Piepoli: nella Tuscia, ben l’82% dei cittadini si dice soddisfatto del proprio stile di vita, il dato più alto a livello regionale.

Un risultato che supera di quasi 10 punti la già incoraggiante media laziale (74%), e che colloca Viterbo in cima alla graduatoria della soddisfazione, davanti alla capitale (73%). Un segnale positivo, che racconta di una comunità che, pur tra le complessità della transizione verso città più digitali e sostenibili, percepisce miglioramenti tangibili.

Tra ambiente e socialità, Viterbo mostra il volto sereno del cambiamento. La ricerca – promossa da Federconsumatori Lazio APS insieme ad altre associazioni del territorio ha fornito una percezione di vivibilità, coinvolgendo cittadini di tutte le città. Proprio a Viterbo si riscontrano alti livelli di apprezzamento su temi come vita sociale (61%) e ambiente (60%), mentre i servizi pubblici – dalla scuola alla sanità – ottengono un gradimento del 60% di gradimento. La mobilità resta, come nel resto della regione, una delle aree critiche (gradimento medio al 50%), ma il dato viterbese risente meno delle preoccupazioni che affliggono le grandi aree urbane.

Per quanto riguarda i giovani sono informati e coinvolti, ma resta il nodo della digitalizzazione inclusiva. Un altro dato interessante riguarda il tema delle smart city. Se a livello regionale solo l’8% degli intervistati si dichiara “molto informato” sul concetto, a Viterbo la percentuale sale al 49% – un indice di partecipazione e attenzione superiore alla media. Un segnale di apertura al futuro, soprattutto tra i più giovani, che confermano la propria centralità nella trasformazione delle città.

Non mancano però ombre e interrogativi. Il 71% dei cittadini del Lazio, Viterbo inclusa, esprime timori per il rischio di esclusione digitale, mentre il 61% teme un eccessivo controllo sulla vita quotidiana dovuto all’adozione massiva delle tecnologie smart.

Viterbo, secondo il lavoro d’inchiesta dell’Istituto Piepoli si propone così come un interessante laboratorio di sostenibilità locale: un territorio che sembra vivere la transizione urbana non come trauma, ma come opportunità. Ed è forse proprio in questa dimensione più umana e di prossimità che la città dei papi riesce a distinguersi.